Nella cura del piccolo paziente un elemento da non trascurare mai è il tipo di approccio che si utilizza. Spesso, se non si utilizzano le tecniche corrette di comunicazione, la cura può risultare addirittura impossibile. Fare la differenza, ovvero sapere distinguere in che modo interagire con un bambino rispetto all’adulto, può rivelarsi di fondamentale importanza per poter effettuare correttamente un trattamento su un piccolo paziente. Non dobbiamo mai dimenticarci che il bambino non è un adulto in miniatura!
In età scolare l’approccio più corretto è quello di spiegare al piccolo paziente come si svolgerà la cura coinvolgendo anche il genitore in questo, poiché rappresenta l’unica persona di cui il bambino si fida e di cui assorbe apprensione e paura.
Durante il trattamento ci poniamo perciò con il viso alla stessa altezza di quello del bambino e giochiamo con lui mostrandogli prima il funzionamento dei vari strumenti che utilizzeremo; dobbiamo rispettare i suoi tempi ma condurre noi il gioco, evitando di scendere a compromessi.
In alcuni casi, però, non si riesce in alcun modo a convincere il bambino a farsi curare, soprattutto se è troppo piccolo: per questo dobbiamo ricorrere ad altre soluzioni.
La sedazione cosciente con protossido d’azoto e ossigeno può esserci d’aiuto. Il bambino respira questo aerosol durante la seduta attraverso una mascherina posizionata sul naso, è sedato e cosciente e collabora con l’operatore senza più avere paura. Non esiste alcun rischio per l’organismo poiché si tratta di un gas innocuo che non viene metabolizzato da reni o fegato e che viene subito eliminato al termine della seduta semplicemente rimuovendo la mascherina. Con questo sistema è possibile curare sia bambini molto piccoli, che ritorneranno volentieri alle sedute successive, che pazienti adolescenti o adulti particolarmente ansiosi.
Durante l’adolescenza invece l’approccio deve essere differente: dobbiamo subito stabilire un rapporto di fiducia esclusivo con il paziente, ancor prima di interagire con il genitore, dobbiamo tranquillizzarlo e spiegare ciò che sarà necessario fare per risolvere il suo problema. In ogni caso bisogna astenersi dall’esprimere commenti su comportamenti, tipo di abbigliamento o particolari situazioni che potrebbero ledere il feeling che con difficoltà si sta cercando di stabilire.
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