Trattamenti
Il primo trattamento per la prevenzione del tuo sorriso, è l’igiene orale. Una corretta igiene orale domiciliare non è sufficiente ad escludere controlli periodici dal dentista. Per mantenere il più a lungo possibile la salute e l’integrità dei nostri denti e gengive, è necessario eseguire una seduta di igiene periodicamente, a seconda delle necessità (6 mesi – 1 anno).
I trattamenti di chirurgia del cavo orale sono necessari laddove la conservativa risulti insufficiente alla riabilitazione funzionale ed estetica. In tal caso la sostituzione degli elementi persi avviene con l’ausilio di impianti, radici artificiali su cui vengono successivamente avvitati i denti definitivi. Attraverso trattamenti di chirurgia si potrà intervenire su un singolo dente oppure sull’intera arcata.
L’ortodonzia si occupa della diagnosi, della prevenzione e della cura delle malocclusioni, ossia l’errata chiusura delle due arcate dentali.Nel caso di una cattiva relazione di contatto tra l’arcata dentaria superiore (mascella) e quella inferiore (mandibola) possono presentarsi problematiche di vario genere che avranno ripercussioni importanti sia a livello estetico che funzionale, causando disturbi a carico della muscolatura masticatoria e delle articolazioni. Le malocclusioni possono essere causate da anomalie della posizione e dello sviluppo dei denti, il cosiddetto disallineamento dentale e da alterazioni costituzionali delle ossa mascellari e mandibolari. Obiettivo principale dell’ortodonzia è proprio quello di trattare e correggere tali anomalie, promuovendo il raggiungimento di un equilibrio ottimale tra efficenza della masticazione, salute dentale, estetica del sorriso e benessere complessivo del paziente. La terapia ortodontica si avvale di diversi dispositivi, detti apparecchi che, generando forze di varia natura, attuano lo spostamento dei denti o delle ossa mascellari.
Per protesi dentale si intende un manufatto, prodotto in appositi laboratori specializzati, utilizzato per sostituire la dentatura originaria persa o compromessa.È una soluzione più economica di quella perseguibile tramite la riabilitazione chirurgica con elementi fissi, ma ha comunque la funzione di ristabilire la corretta masticazione.Ogni protesi, rispettando seri controlli di qualità, sarà costruita con materiali innocui e dovrà rispettare l’estetica pre-esistente, risultando il più possibile simile ai denti naturali
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La scelta fra le due diverse soluzioni terapeutiche non può seguire regole standard valide per tutti i pazienti, a seconda del caso particolare l’operatore indirizzerà il paziente verso l’una o l’altra opzione. A carattere puramente indicativo l’Implantologia è da preferire nei casi di perdite dentarie singole con presenza di denti adiacenti sani; se si deve sostituire una protesi fissa a 3 o più elementi si ripeterà invece lo stesso tipo di soluzione riabilitativa. La protesi fissa tradizionale se ben eseguita non presenta casi di insuccesso, l’Implantologia invece può avere una minima percentuale di insuccesso soprattutto se non si effettua prima un’attenta valutazione di alcuni parametri quali la quantità e la qualità dell’osso, la presenza di patologie come il diabete con complicanze circolatorie, il fumo, la scarsa igiene orale e la parodontite non trattata.
Le cause di alitosi possono essere diverse, un’infiammazione cronica della gengiva (parodontite), cattive abitudini alimentari e non ultime problematiche di natura non strettamente odontoiatrica bensì riguardanti l’apparato rino-faringeo e l’apparato gastro-enterico. La gran parte dei casi però ha come origine affezioni di pertinenza odontoiatrica che possono essere rilevate nel corso di visita specialistica. Non c’è una cura uguale per tutti, sebbene seguire le istruzioni di igiene domiciliare determini in molti casi la risoluzione del problema; ogni paziente dovrà seguire un percorso individuale finalizzato alla cura di tutte le possibili cause presenti
Non esiste un’età giusta per iniziare il trattamento ortodontico in un bambino sebbene si ritenga che aspettare i 6-7 anni, e quindi l’ eruzione dei primi molari permanenti, risulti essere un buon compromesso. In alcuni casi però, e soprattutto quando il bambino è disposto e motivato a collaborare con l’ortodonzista, è opportuno iniziare il trattamento anche in dentizione da latte. Un morso incrociato posteriore, ossia quando i denti dell’arcata inferiore chiudono all’esterno rispetto a quelli dell’arcata superiore, diagnosticato intorno ai 4-5 anni può rappresentare un’indicazione al trattamento in quella fascia d’età con un’espansione dell’arcata superiore contratta in modo tale da re-indirizzare la crescita ossea.
La malattia parodontale è un’infiammazione della gengiva che, se trascurata, può portare alla mobilità progressiva e poi alla perdita dei denti stessi. L’età di insorgenza è solitamente dopo i 40 anni sebbene alcune forme più gravi abbiano un’insorgenza precoce. La causa di questa infezione è la presenza di placca batterica e tartaro che, se non rimossi adeguatamente, portano ad una progressiva infiammazione prima gengivale e poi parodontale più profonda. Ad influenzare poi la gravità della malattia intervengono fattori genetici e anche il fumo. La terapia consiste nella periodica eliminazione del tartaro sia sulla superficie dei denti mediante ablazione che più in profondità a livello delle tasche parodontali mediante courettage sottogengivale. A questa si associa l’assunzione domiciliare di collutori a base di clorexidina; nei casi più gravi potrebbe poi essere necessario ricorrere a chirurgia parodontale per ridurre la profondità delle tasche.
L’apparecchio invisalign è costituito da una serie di mascherine trasparenti che il paziente sostituisce autonomamente a casa ogni 14 giorni. Normalmente questo apparecchio viene utilizzato nei pazienti adulti che hanno completato l’eruzione dentaria. Esiste però un apparecchio denominato Invisalign Teen con cui è possibile trattare malocclusioni anche in adolescenti. Per quanto riguarda il tipo di malocclusione che l’apparecchio invisalign può correggere è indispensabile effettuare una visita specialistica; in linea generale le mascherine correttive possono correggere casi di affollamento dentale, di eccessiva spaziatura fra i denti, di morso incrociato e di morso profondo.
La crescita dei denti del giudizio è spesso ostacolata dalla mancanza di spazio per cui rimangono in parziale inclusione ossea e/o mucosa. La mancata crescita di questi denti comporta una continua esposizione ai fluidi orali e alla placca batterica con possibile insorgenza di carie o di infiammazione acuta della gengiva. L’infiammazione tende a ripresentarsi periodicamente e con gravità variabile e in alcuni casi l’infiammazione è tale per cui a stento si riesce ad aprire la bocca. In questi casi l’estrazione è vivamente consigliata; nei casi in cui invece il dente rimane interamente nell’osso e non preme sulla radice vicina non c’è una precisa indicazione all’estrazione. Non è necessaria l’estrazione anche nei casi ortodontici di affollamento dentario.
Nelle giornate successive ad una devitalizzazione è possibile che si abbiano fastidi, soprattutto in termini di risentimento in masticazione alla base del dente curato, che però sono destinati ad attenuarsi. Altra situazione è invece il dolore che compare a distanza di tempo, anche anni, dal termine di una terapia canalare: in quest’ultimo caso il dolore è originato da una reazione infiammatoria non più all’interno del dente bensì a livello dei tessuti circostanti. La permanenza di residui necrotici pulpari può infatti determinare, soprattutto in condizioni di difese immunitarie più basse, un processo infiammatorio attorno alla radice tale per cui diventa necessario un ritrattamento sul dente devitalizzato. Solitamente la rimozione del materiale da otturazione canalare vecchio e l’eliminazione dei punti di pressione sul dente,che si avverte più lungo, associati eventualmente a terapia antibiotica sono sufficienti per la risoluzione del fastidio, successivamente si procederà alla nuova chiusura dei canali del dente.